Il giorno 17 gennaio 2021 il Covid 19 ci ha privato del nostro ex Soprintendente architetto Ruggero Boschi, dirigente per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza negli anni 1984-1991 e ritornato alla direzione dell’Ufficio di Verona per alcuni anni all’inizio del 2000.
Funzionario architetto dapprima della Provincia Autonoma di Trento e poi della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Brescia, di cui è stato anche Soprintendente, Ruggero Boschi è stata una figura fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico del Veneto occidentale a partire dagli anni Ottanta, in un periodo storico in cui a Verona si è creata, sotto la sua guida di uomo esperto e di grande cultura, una profonda sensibilità nell’ambito del restauro e della conservazione dei beni culturali e del paesaggio.
A Verona ha provveduto alla formazione professionale e culturale dei giovani funzionari, che hanno trovato in lui l’uomo di sapere, che ha trasmesso loro l’entusiasmo per l’attività di tutela, di studio e di ricerca culturale, ma anche la figura paterna che li ha guidati con affetto e simpatia nell’apprendimento e nella conoscenza. Numerosi sono gli interventi di restauro monumentale e di tutela paesaggistica che la Soprintendenza ha realizzato nelle province di competenza negli anni in cui l’architetto Boschi dirigeva Verona, a cui si è associata un’intensa attività vincolistica, che ha permesso la conservazione di numerosi complessi architettonici e di siti ambientali, minacciati dall’incuria o dalla speculazione.
Proficua in quegli anni è stata anche l’attività di ricerca scientifica svolta dalla Soprintendenza. Gli studi coordinati da Ruggero Boschi hanno permesso di approfondire la conoscenza della storia urbanistica e architettonica di Verona tra Otto e Novecento, nonché le teorie del restauro. I suoi contributi costituiscono le basi fondamentali da cui partire per sviluppare la comprensione dell’evoluzione delle teorie del restauro architettonico nel Novecento.
Tra i suoi innumerevoli incarichi è necessario ricordare anche l’attività di docenza universitaria a Brescia e presso l’Accademia delle belle arti a Verona, nonché quella prestigiosa svolta presso la Commissione Europea di Strasburgo, dove per lunghi anni ha rappresentato degnamente l’Italia su mandato del Mibact, di cui è stato anche Ispettore Centrale a Roma.
Il Soprintendente e tutti i colleghi della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza lo ricordano con affetto e infinito rimpianto.